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Dalla fine del 2014 sono disponibili più di 700 nuove estensioni di dominio. Risulta quindi molto più agevole registrare domini con le estensioni che più si addicono alla vostra attività, es: protepta.design oppure larotonda.ristorante.
Le nuove estensioni domini sono un argomento molto discusso, soprattutto in merito all’importanza che queste avranno ai fini dell’Internet marketing, delle opportunità di business, della presenza sul Web, della tutela del marchio e della possibilità di attivare un proprio dominio personalizzato anche se non disponibile nelle estensioni principali.
In futuro, non soltanto nomi di siti web come miosito.it e miosito.org, ma anche ulteriori estensioni che riguardino brand (miosito.apple, miosito.google), città di tutto il mondo (miosito.nyc) e così via. Nonostante queste innovazioni non siano attualmente applicabili, dato che si trovano ancora in fase di discussione, molti provider si stanno facendo pubblicità su questo assunto, reclamizzando con vari mezzi la possibilità – come vedremo soltanto presunta – di “prenotare” un dominio con una nuova estensione (ad esempio .ADULT, .GOOGLE, .AGENCY, .DOWNLOAD, .NYC, .NEWS, .POKER, .SHOP, .FERRARI, .WEB e moltissime altre).
Al di là di quelle che sono le campagne marketing di ogni singolo provider, gli utenti dovrebbero essere informati su determinate questioni molto importanti, prima di credere che la semplice prenotazione di un nome con una delle nuove estensioni domini garantisca l’effettiva possibilità di registrare il dominio scelto.
Prima di tutto, dobbiamo parlare di pluralità! Ci sono parecchi provider di hosting che offrono la “prenotazione” (o pre-prenotazione) delle nuove estensioni a tutti i clienti: c’è da specificare che le nuove estensioni saranno disponibili solo prossimamente, e soprattutto non possono, in alcun modo, essere garantite dalla prenotazione stessa: tutto dipende da cosa deciderà di fare l’ICANN (l’organismo preposto alla validazione ufficiale della vendita), dato che vari parametri sono attualmente in fase di discussione. A parte questo, quando la nuova estensione sarà sul mercato conterà l’ordine di arrivo delle registrazioni effettive, che non hanno nulla a che vedere con la “prenotazione”. Attualmente non è possibile, quindi, nè prenotare nè registrare domini con le nuove estensioni.
Quanto riportato mette in luce un aspetto non sempre manifesto agli utenti, convinti che le semplice prenotazione possa consentire la successiva registrazione del dominio desiderato con una delle nuove estensioni domini. Ad esempio, l’ICANN potrebbe decidere di assegnare la gestione dell’estensione .online a I-Registry che ne ha fatto richiesta per esserne il Registro. Questo significherebbe per altri provider l’impossibilità di vendere i .online perché gestiti da un concorrente. Il provider chiederà all’utente di trasformare la prenotazione in pre-registrazione vincolante solo se l’azienda decide di supportare il gTLD a cui l’utente è interessato, sulla base delle richieste avute in prenotazione, delle eventuali restrizioni, dei costi e via discorrendo. In caso contrario, la prenotazione si perde! Per semplificare, possiamo dire che un operatore, a seguito della prenotazione e della reale disponibilità della nuova gTLD, chiederà all’utente di effettuare una pre-registrazione vincolante del dominio se quella gTLD diverrà parte del suo listino. La pre-registrazione verrà trasmessa al Registro competente.
Arrivata qui, comunque la pre-registrazione non ha alcuna certezza di concretizzarsi. Infatti, quando la nuova estensione viene resa disponibili e viene affidata a un Registro competente, il Registro competente deve attendere tutte le pre-registrazioni provenienti da tutti i provider, metterli a confronto e in quel caso il dominio viene assegnato secondo il criterio il primo arrivato è il primo che viene servito.
Vantaggi SEO sul posizionamento?
Approfittiamo dell’occasione per un’ulteriore notifica: che le nuove estensioni offrano vantaggi SEO (migliori posizionamenti su Google o Bing) è un luogo comune, senza alcuna prova, piuttosto diffuso. Fermo restando che l’ICANN potrebbe impedire la registrazione a chicchessìa di estensioni di brand “protette” (come .apple, ad esempio), oppure aggiungere vincoli per evitare spam ed abusi di marchio, sussiste la convinzione che un dominio .web o .rome funzioni meglio in termini di posizionamento sui motori di ricerca rispetto ad un’estensione tradizionale.
La cosa rimane confinata nell’ambito delle mere congetture (quindi è falsa, fino a prova contraria), senza contare che Google inserisce vari fattori nella valutazione di un dominio (l’età, i backlink, il livello di interlinking e, soprattutto, la qualità dei contenuti inseriti), per cui appare piuttosto improprio pensare che sia sufficente una cosa del genere. Rimane da chiedersi come si possa sostenere tutto questo, in effetti, senza che le estensioni in questione siano ancora registrabili sul mercato.